Alla richiesta di
‘rappresentare’ Tebaldini attraverso una
tragica storia della Resistenza, di cui egli fu
testimone a Loreto e che gli ispirò l’Epicedio,
l’artista ha risposto eseguendo il ritratto
del giovane ingegnere Paolo Brancondi, trucidato
dai tedeschi insieme con il fratello Bruno.
“Pensavo a come poteva essere rappresentato un
personaggio negli anni Quaranta e il pensiero è
andato subito ai ritratti a matita degli artisti
della Scuola Romana: Scipione, Mafai, Ziveri…”.
Ne è derivata un’immagine luminosa, leggera
ed efficace.
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