In questo “laboratorio multimediale”
l’artista assembla ‘reperti’ usati
dall’homo tecnologicus e apparecchiature
funzionali. Al centro dell’opera due bolle, con
all’interno estranianti microcosmi ironico-dinamici,
a formare una sorta di clessidra; in basso e ai
lati un lettore cd e cassette acustiche che
diffondono due brani musicali di Tebaldini per
coro e organo, tratti dalla composizione “Tria Motetta”;
dalla sommità emerge una sfera di cristallo
come simbolico astro irradiante… I diversi
elementi della struttura compongono
un’immagine tridimensionale linguisticamente
moderna, bilanciata da canto e suono che evocano
l’umanesimo di un’epoca ormai lontana. Così
le culture del presente e del passato si
confrontano nell’immaterialità dello
spazio-tempo.
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