L’opera-partitura, formata da sette (come le
note) articolate ‘pagine’ bianche con
impressioni a secco, reinventa la scrittura
musicale. La delicatezza degli interventi
manuali, esaltata dall’effetto luce/ombra e
dal candore del supporto, minimalizza
l’aspetto visivo, dando spazio alla percezione
sensibile di ‘vibrazioni sonore’.
L’immaterialità dell’insieme allude,
chiaramente…, alle finalità di Tebaldini.
|