Senza titolo, 2003, elaborazione informatica su carta, cm 28,3x20,3
Senza titolo, 2003,
cartoccio e immagini stampate, cm
35x11,5x1,8
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L’artista, partendo dalla composizione Um
Mitternacht (Notturno),
con il consueto atteggiamento
analitico-ironico-poetico, ha elaborato al
computer elementi assunti come ready-made: un
pentagramma concentrico con cui ha creato
un’avvolgente sfera (un loop) che al suo
interno isola una figura umana distesa, intenta
all’ascolto e alla meditazione; un docente che
dall’esterno ‘dirige’ l’operazione dando
‘lezione’. Sono evidenti i richiami
all’attività di Tebaldini
compositore–musicologo–didatta (sottolineato
pure dal supporto scolastico) e l’invito di
Mercuri a seguire la sua azione ideale.
Proseguendo l’indagine con lo stesso spirito
ironico-concettuale, l’artista nel secondo lavoro si ‘sofferma’
sull’esecuzione del Notturno e lo
oggettualizza al limite della scultura, sia pure
riciclando un leggero materiale cartaceo tinto
di blu (come il cielo di notte evocato dalla
composizione e dal testo poetico di Longfellöw
musicato da Tebaldini), con ‘segni’ che
irradiano il suono e, al centro, lo stereotipo
di un pianista la cui melodia si perde
lontanamente… Sul verso, occultata dalle
pieghe della carta, la piccola immagine distesa
di prima. Anche qui l’operatore visuale si
pone sullo stesso piano…, o sulla stessa
lunghezza d’onda, del musicista concretizzando
un’opera come “oggetto sonoro”.
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