Nel realizzare il dipinto, l’artista ha sfruttato gli effetti di
una tecnica personale intesa come linguaggio,
che permette di vedere attraverso, di evocare
l’essenza dell’intero repertorio musicale di
Tebaldini. La percezione instabile del soggetto indefinito,
data da lievi mutazioni cromatiche e da
‘segni’ appena percepibili, indica una
processualità, un passaggio più che un arrivo. L’immagine non
è astratta, è filtrata: c’è, ma non è
dichiarata. L’autore parla di una sorta di
limbo; di una visione incerta, come nel
dormiveglia; dell’ascolto di una melodia senza
filo conduttore.
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