Le due immagini sono tratte da un’installazione di
m 2x4 della collezione Panza di Biumo, le cui pareti
sono illuminate dall’esterno con proiettori
che cambiano ritmicamente cromia. Questa
“stanza di luce” non è uno spazio
funzionale o della realtà spiegabile, né una
semplice superficie colorata e disegnata o un
vuoto contenitore virtuale. È un luogo
dell’estetica aperto ad altro, instabile e
vitale, penetrabile emotivamente; un interno
della memoria che stimola a vedere, ascoltare e
pensare; l’ambiente dove arte visuale e
musicale possono incontrarsi nel processo di
ricerca tra passato e avvenire, nei valori
atemporali come la purezza e gli ideali, la
trascendenza e la spiritualità.
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