RASSEGNA MUSICALE

 

I concerti all’Augusteo

 

 

[…] Se i giovani musicisti su ricordati debbono essere assai riconoscenti al maestro Molinari, il quale con tutto l’impegno, con lavoro intenso e studio assiduo li ha potentemente aiutati, lumeggiando con amorosa cura le pagine da loro composte, collaboratore fraterno più che semplice interprete; anche gli antichi hanno trovato in lui un valido rievocatore dei loro trapassati trionfi. Le brillanti sinfonie del Barbiere di Siviglia del Paisiello, del Matrimonio segreto di Cimarosa, hanno ritrovato le loro parvenze civettuole e incipriate; mentre le più antiche pagine di Emilio de’ Cavalieri, del Frescobaldi e poi del Legrenzi, del Bassani, del Traetta, del Galuppi, son tornate alla luce ammantate di una nobile gravità per cui la loro austera bellezza ha potuto rivelarsi ancor salda e significativa. Giovanni Tebaldini ha rinnovato e ravvivato le vetuste espressioni, interpretando strumentalmente l’ossatura schematica tramandataci dagli autori e ridando loro in tal guisa muscolatura e rivestimento, vita e colore, con un senso della misura che soltanto può essere ottenuto da chi per lunghi anni è vissuto in intima comunicazione con quegli eletti spiriti, così da internarsi profondamente nel loro pensiero, assimilandoselo, rivivendo la loro vita estetica.

Sopra tutto l’onda melodica del Bassani, la varietà e la forza delle espressioni di Emilio de’ Cavalieri, la magnificenza del Frescobaldi, che sgorga nella prodigiosa fuga in sol minore, perfetta nella forma, tutta pervasa da un palpito di vita, da un ardente alito di poesia, hanno impressionato e vinto l’uditorio, cui sono apparse rivelazioni preziose. E l’opera del Tebaldini tanto più merita lode, quanto maggiore è la fatica che deve compiersi per ricavare da infinite pagine ingiallite e polverose quei frammenti (e non sono troppi e difficilmente presentano ampiezza sufficiente) la cui esumazione possa apportare godimento estetico alle menti moderne e non riuscire soltanto di interesse storico e magari archeologico. […]

 

Ippolito Valetta1

 

(stralcio da “Nuova Antologia”, vol. CLXX, serie V, 16 marzo 1914, p. 336)

 

_____

 

1. Ippolito Valetta, pseudonimo di Franchi-Verney Giuseppe Ippolito conte della Valetta (Torino 1848 – Roma 1911). Studiò legge ma si dedicò alla composizione musicale, alla critica e musicologia. Promosse a Torino i “Concerti Popolari” e fu tra i fondatori della “Società del Quartetto”. Nel 1876 istituì l’Accademia di canto in società con Stefano Tempia. Fu critico de’ “La Gazzetta del Popolo” e di “Risorgimento”. Era consorte della violinista Teresina Tua.

 

 

 

back home