[Ottone Schanzer a Giovanni Tebaldini]

Roma, 4 Maggio 1943/XXI1

Illustre e caro Amico,

[...] Leggendo il più recente: Per la Resurrezione de la nostra Musica, la tua nobile altissima figura di Maestro nel senso più angusto della parola, mi è balzata d'innanzi agli occhi con mirabile chiarezza!
Quanto ti deve l'arte italiana, mio ammiratissimo, ed adoratissimo Giovanni!
Sei stato tu il primo rivelatore di un mondo prodigioso, e mille a[l]tri gonfi, mille Malipiero, mille Torrefranca, mille Pannain si son fatti belli dell'opera tua insigne.
Ma gl'Italiani che meritano questo nome nel campo degli studi musicali, sanno che il primo Araldo di tanta meravigliosa Bellezza sei Tu.
Anche a quel pover'uomo ch'io sono, tu hai dischiuso questo mondo d'ineffabile bellezza e giunto anch'io, omai, sulla severa soglia, sono profondamente convinto che i più grandi musicisti che siano mai nati al mondo sono i nostri compositori del '5 – '6 e 700! Più grandi, Dio mi perdoni, degli stessi Numi Germani della Musica, perché più puri, più aerei, più... eterni.
Iddio, nel quale profondamente credi, dovrà rimeritarti (...al più tardi possibile!) oltre che della tua vita santa e mirabile di tanta ricchezza che hai dato agli uomini! [...]

Ottone Schanzer2

_____

 

1.  Stralcio da lettera, facc. 3, contrassegnata da Tebaldini con il n. 32. Originale presso il Centro Studi e Ricerche "Giovanni Tebaldini" di Ascoli Piceno.

2.  Ottone Schanzer (Vienna, 1877 - ?), poeta, librettista e scrittore musicale. Si laureò in legge e lettere all'Università di Roma. Ha scritto libretti per Alberto Gasco, Bruno Barilli, Francesco Mantica. Ha tradotto numerose commedie di autori austriaci, tra cui Richard Strauss, e ha scritto i drammi: L'arbitro, Oltre l'umana legge, Un caso interessante, Il gladiatore morente e Il terrore di Cesare. Fu critico musicale de "Il Tempo" di Roma e di altre testate.

 

 

 

back home