IL RITORNO DELLA MUSICA [...]
Oggi per fortuna il maestro insigne della scuola dei cantori del Santo
di Padova [della Basilica della Santa Casa di Loreto], ci dona un
più largo respiro. La musica è una sola,
è l’arte
delle Muse, è la più grande e misteriosa
delle creazioni dello spirito artistico: ed
è questa [...]
Oggi, dunque, mentre i popoli tornano dalla guerra, dopo il viaggio che
li ha
fusi nella comunione delle battaglie, è dolce entrare in
chiesa, ed iniziare il
nuovo viaggio. Ho visto ufficiali, decorati al valore, ascoltare in una
lunga
immobilità la implorazione di Emilio De’
Cavalieri, nella quale un popolo si
raccomanda a Dio, mentre era ancora vivo il ricordo e ancora presenti
le rovine
del sacco di Roma. Ora, ascoltare nel raccoglimento la voce
dell’antica anima
popolare, significa mettersi nelle migliori condizioni per
ricostituire, con
l’aiuto della musica, l’unità perduta,
significa riacquistare la coscienza
della storia, e con essa la visione di ciò che si svolge
nell’ora presente, e
la consapevolezza dei doveri che essa impone. Il
primo e il più grande l’educazione. Sia dunque il
concerto diretto da Giovanni
Tebaldini, così nobilmente aiutato e secondato da Maria De
Sanna e dalla
impareggiabile collaboratrice signorina Gubitosi, un punto di partenza,
il
primo di un cammino trionfale! E ne ho la certezza, specialmente se penso al grande poeta che è stato il primo ad iniziare e a volere questo movimento della nostra coltura musicale: Salvatore Di Giacomo. [...] Angelo Conti1[stralcio da «Il Tempo», 24 aprile 1919, p. 3. L’articolo fu scritto dopo il primo Concerto Storico dell’Associazione “Alessandro Scarlatti” di Napoli, organizzato da Giovanni Tebaldini e da lui diretto nella Chiesa di San Paolo Maggiore (San Gaetano) nei giorni 8-14-28 aprile 1919 (interpreti: soprano Edvige Medugno, baritono Armando Zuccarelli; nella seconda esecuzione Giuseppe Kaschmann, Maestra del coro Emilia Gubitosi)] _____
1. Angelo
Conti (Roma, 1860 - Napoli, 1930) fu scrittore, critico d’arte, studioso di
storia delle religioni e di misticismo. Combatté la “putrefazione” della
cultura e rivalutò la funzione della musica. Fu il più autentico rappresentante
di un movimento estetico-mistico che trovò la più alta espressione in Gabriele
D’annunzio, il quale delineò un suo immaginifico ritratto nel personaggio di
Daniele Glauro del Fuoco. Collaborò a
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